Apple approva l'applicazione focalizzata su ChatGPT

Negli ultimi giorni è emerso che Apple ha bloccato un'app basata su ChatGPT dall'App Store di iOS. L'evento ha fatto sì che molti si chiedessero se l'azienda non consentirà ad alcuna app basata su AI di OpenAI di raggiungere il suo marketplace, ma sembra che Apple abbia già un piano per un software basato su AI nell'App Store.

Secondo fonti straniere attendibili come il Wall Street Journal e la CNBC, infatti, Apple avrebbe dato il "via libera" all'app precedentemente bloccata a causa dell'utilizzo di ChatGPT, la casella di posta "AI-Based" di BlueMail. Tuttavia, la pubblicazione del software sull'App Store di iOS e iPadOS avverrà con alcune importanti limitazioni.

In particolare, Apple avrebbe chiesto ai creatori di BlueMail maggiori controlli sui contenuti creati da ChatGPT, evitando così derive dell'IA che potessero danneggiare la salute mentale e fisica degli utenti. I timori di Cupertino, d'altro canto, sembrano fondati: nei giorni scorsi, infatti, OpenAI ha dovuto smettere di utilizzare le conversazioni con gli utenti per l'addestramento dell'IA di ChatGPT, in quanto contenevano spesso parolacce, incitamenti alla violenza, al razzismo e ad altre forme di discriminazione, che entravano così nel "discorso" di ChatGPT stesso.

Ben Volach, fondatore di Blix Inc., la società dietro BlueMail, ha spiegato che dopo aver parlato con Apple dei sistemi di moderazione dei contenuti creati per l'applicazione, quest'ultima ha dato loro la possibilità di pubblicare il software sull'App Store. Apple stessa ha spiegato al WSJ che i suoi dipendenti si occupano di controllare manualmente tutte le app candidate per il rilascio per prevenire software dannosi o software in grado di ferire la sensibilità degli utenti tra di loro.

CNBC aggiunge invece che, dopo aver risolto il caso BlueMail con metodi ad hoc, Apple starebbe rivedendo le regole del suo App Store, in modo da consentire una pubblicazione più semplice e fluida per le app basate sull'IA, che però dovranno superare alcuni controlli restrittivi sulla moderazione dei contenuti segnalati dall'IA stessa.

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